La cozza Tarantina, una prelibatezza esportata in tutto il mondo

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Una storia millenaria…

Le cozze tarantine sono il frutto del lavoro di antichi pescatori che, oltre 1000 anni fa, ne iniziarono la coltivazione tra i citri dell’amena laguna del Mar Piccolo.

L’allevamento della cozza tarantina ha vissuto in questi ultimi anni numerose vicissitudini, ma in realtà oggi è certamente la più sicura d’Italia per i numerosi e frequenti controlli a cui è sottoposta.
A maggior garanzia della bontà delle cozze anche gli ambientalisti hanno proposto l’utilizzo di un particolare cemento che non rilascia sostanze inquinanti per fare il corpo morto (base di sostegno dei pali).

Dovrebbero assurgere a patrimonio dell’umanità per le salienti proprietà che le rendono particolarmente gustose, piene e profumate. Tra queste, la presenza di oltre trentaquattro sorgenti di acqua dolce, denominate citri che ne conferiscono particolarissime doti di sapidità.

La bassa salinità dona loro infatti una condizione idrobiologica ideale per il metabolismo e l’accrescimento.
È piccola, ha una forma tozza e bombata ed è saporita come nessun’altra. È la Cozza tarantina, regina dei mitili italiani, famosa per la sua polpa rosea o giallo-carica, carnosa, molto saporita, povera di grassi e ricca di ferro.
Prelibate nei risotti allo scoglio e nella pasta ai frutti di mare, le cozze tarantine sono assolutamente da provare come piatto a sé: i veri appassionati le mangiano crude, senza alcun condimento o con una spruzzatina di succo di limone, magari accompagnate con pane di grano duro e un rosato pugliese ben fresco.
Un piatto tipico tarantino sono le cozze alla “puppitegna” alla poverella. Occorrono le cozze, un pò di pomodoro, olio, aglio e prezzemolo, si mettono gli ingredienti tutti insieme e si lasciano cuocere fino a quando le cozze non si aprono. Un piatto semplice e un’esplosione di sapore.

La fabbrica del mare tarantino non produce solo cozze. Dalle sue acque escono altri prodotti deliziosi, come l’ostrica rossa, il gambero viola e la vongola verace. E la città ha intenzione di valorizzare questo patrimonio, tanto che recentemente è diventata capitale gastronomica del sud Italia grazie al festival Eno Gastro Orbite (EGO) che ha richiamato qui chef e ristoratori da mezza Europa fra cui Davide Oldani, Eugenio Boer e Martino Ruggeri.

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